Il Dipartimento Storico "DUE SICILIE”, nato in seno all'Ass. Culturale "Esperide",
si prefigge una rivisitazione del grande patrimonio storico-culturale del Mezzogiorno d'Italia.
Un viaggio alla riscoperta della memoria dal 1130 al 1860, con particolare interesse al periodo florido
che vede la Real Casa di Borbone sul trono delle Due Sicilie.

COMUNICAZIONI

Sono aperte le iscrizioni per l'anno 2011/12. La quota associativa è di €20,00. Ad ogni iscritto sarà consegnato il libro "Savoia e il massacro del Sud" di Antonio Ciano. I soci, si riuniscono ogni primo Martedì del mese (h: 18,00), decidendo in quella sede incontri straordinari.

martedì 19 ottobre 2010

ALL'ASTA GLI ARREDI DELLA REGGIA - articolo di Luigi Andreozzi

Arredi della Reggia di Caserta sarebbero stati venduti all'asta tra il 2002 ed il 2007 dalle case internazionali Christie's e Sotheby's. Lo denuncia un collezionista e cultore di storia napoletano, Luigi Andreozzi, iscritto alla nostra associazione, che ha individuato gli oggetti venduti - vasi in porcellana, piatti, e mobilia - nei cataloghi d' arte venduti dalle librerie antiquarie. Le aste nelle quali sarebbero stati venduti gli oggetti si sono svolte a Milano nel novembre 2002 e nel dicembre 2006 ed a Londra nel marzo 2007. «Le porcellane - afferma Luigi Andreozzi - appartengono, come indicano le stesse didascalie dei cataloghi delle case d'aste alla Real Fabbrica Ferdinandea (1771-1806) e come gli altri arredi erano destinati alla Reggia di Caserta. Parte degli oggetti venduti - secondo quanto riportato dai cataloghi - sarebbero appartenuti ad un collezionista di Milano. «Non ci sono in circolazione solo oggetti provenienti da Caserta - aggiunge il dottor Andreozzi - ma anche dalla Reggia di Portici, che negli anni è stata spogliata. Non si può continuare ad assistere a questo scempio, con il nostro patrimonio artistico che viene depredato e venduto all' asta».

-Nessun furto, almeno dal 1982 in poi, da quando sono state catalogate minuziosamente tutte le opere e gli arredi di Palazzo Reale. L’unico furto in questo periodo ha riguardato il presepe della Reggia i cui pezzi sono ancora da recuperare. Spesso non solo queste opere d’arte finiscono nelle mani di collezionisti privati ma vengono anche messe in mostra in musei internazionali senza dare il giusto rilievo ai luoghi in cui sono state prodotte e ai siti da cui sono state portate via. Come cittadino - dice Andreozzi - prima ancora che studioso provo rabbia ad assistere ad una tale dispersione in mille rivoli della testimonianza della nostra terra e delle nostre capacità artistiche ed intellettuali. Penso davvero che sia giunto il momento di porre rimedio al saccheggio del nostro patrimonio recuperando tutto quanto a noi è stato sottratto, anche in tempi passati».

Intervista privata a Luigi Andreozzi: La passione per l'approfondimento storico è nata durante gli anni del Liceo,quando ebbi regalato un libro di Raffaele Greco dal titolo Piemontisi, Briganti e maccaroni, che mostrava anche con foto macabre gli eccidi della guerra contro il brigantaggio postunitario. Da lì crebbe il mio interesse,unito alla mia innata propensione per la scoperta ed la ricerca che è durata circa 25 anni tutt'oggi. Ricerche presso la Biblioteca Nazionale di Napoli su libri rari o studi d'archivio di documenti più o mento importanti, sono stati i miei svaghi dalla routine della mia vita da studente universitario, specie poi quando superavo bene qualche esame difficile. Era un modo molto bizzarro quello di premiarmi con una giornata di studi diversi dal solito alla ricerca del bello, dell'interessante e dell'inedito. La scoperta degli arredi dell Reggia di Caserta venduti all'asta è avvenuta proprio per caso, quando li ho ritrovati su dei cataloghi venduti da una libreria di Piazza Dante a Napoli.
Si trattava di arredi nella fattispecie poltrone,tavoli, consolles, ma anche porcellane ed addirittura soldatini in cera riproducenti le divise dell' epoca di Ferdinando IV. Riguardo alle stime è molto difficile effettuarne una che sia congrua, così come individuare passaggi di mano. Si tenga presente che la spoliazione dei nostri beni è avvenuta a partire dal 1860. Escludo che si possa trattare di furti recenti, anche perchè dal 2003 si è provveduto a compilare un'inventario dei beni delle reggie di Napoli e Caserta (cfr: L'ARCHIVIO DI STATO DI CASERTA ALLA REGGIA DI CASERTA ad opera di Imma Ascione ed Elvira Loffredo). In merito alla restituzione dovremmo sentire il parere di un legale. Tutto l'accaduto è la chiara e lampante dimostrazione che il Sud ha pagato più di tutte le altre Regioni d'Italia il prezzo dell'unità, subendo una invasione con una guerra mai dichiarata, ma con tutti gli annessi (saccheggi, soprusi e ruberie). La prevenzione di questi scempi sta nel parlarne e, laddove ci sono le prove, denunciare, se vogliamo creare un mondo migliore per i nostri figli.

"il Mattino, 15/10/2010"

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QUESTA VICENDA È UNA DELLE TANTE PROVE CHE DENUNCIA L'INVASIONE E LA SOTTOMISSIONE SOPRATTUTTO PER DERUBARCI DI OGNI BENE E RICCHEZZA. CHISSÀ QUANTE OPERE D'ARTE

SONO ANCORA IN GIRO PER IL MONDO

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