Il Dipartimento Storico "DUE SICILIE”, nato in seno all'Ass. Culturale "Esperide",
si prefigge una rivisitazione del grande patrimonio storico-culturale del Mezzogiorno d'Italia.
Un viaggio alla riscoperta della memoria dal 1130 al 1860, con particolare interesse al periodo florido
che vede la Real Casa di Borbone sul trono delle Due Sicilie.

COMUNICAZIONI

Sono aperte le iscrizioni per l'anno 2011/12. La quota associativa è di €20,00. Ad ogni iscritto sarà consegnato il libro "Savoia e il massacro del Sud" di Antonio Ciano. I soci, si riuniscono ogni primo Martedì del mese (h: 18,00), decidendo in quella sede incontri straordinari.

sabato 16 gennaio 2010

Chi è il vero erede al Trono delle Due Sicilie?

E’ di oggi, un interessante articolo pubblicato sul quotidiano di Napoli “ Il Mattino “ , a firma del giornalista Eugenio Donadoni, titolato : “ Il Caso. Due principi Borbone e la querelle della dinastia”, dove viene posta all’attenzione del lettore la contrapposizione che si è venuta a determinare tra i due principi di casa Borbone Due Sicilie.
Entrambi pronipoti di Alfonso conte di Caserta, fratello dell’ultimo Re di Napoli Francesco II, portano lo stesso nome del grande Carlo III, fondatore della dinastia Due Sicilie Napoli: Carlo di Borbone XVIII Duca di Castro e don Carlos di Borbone “Infante di Spagna”.
Entrambi si fregiano della titolarità di Gran Maestro del Sovrano Ordine Costantiniano di S.Giorgio, per la qual cosa possono disporre – dopo opportuno iter – l’investitura dei Cavalieri.
A miglior comprensione, riportiamo quanto segue: “ Come prerogativa riconosciuta dalla legge internazionale, un ordine dinastico cavalleresco non è assegnato al territorio nazionale, né alla presidenza di uno stato sovrano, ma è attribuito alla persona del capo di una dinastia reale. Vari decreti promulgati fra il 1734 e il 1861 rendono chiaro che il Gran Magistero dell'Ordine Costantiniano è inseparabile dalla supremazia della Real Casa delle Due Sicilie. Per questa ragione, l'Ordine Costantiniano è sopravvissuto alla caduta del Regno delle Due Sicilie. L'Ordine continua a essere riconosciuto dalla Santa Sede, da molte dinastie reali, e dal Sovrano Militare Ordine di Malta. Oggi, l'Ordine Costantiniano è anche riconosciuto dalla Repubblica Italiana e pertanto tutti i Cavalieri insigniti possono indossare le sue insegne. “
L’argomento venne da noi portato all’attenzione di quei lettori che ci onorano della loro attenzione, nella “Lettera agli Amici” pubblicata su questo sito in data 4 novembre 2009. Nella stessa, si fornivano i “link”, affinchè chi desiderasse approfondire l’argomento in questione, potesse avere spunti e riferimenti dai siti ufficiali. La questione si manifesta complessa e lungi, allo stato, da essere risolta. Certamente siamo in presenza di una situazione di dualità che genera una certa perplessità.
Non tocca sicuramente a noi trovare soluzioni ed indicare rimedi, tuttavia per tutto quello che rappresenta il Sovrano Militare Ordine Costantiniano di S. Giorgio, auspichiamo che si arrivi ad una composizione a breve della querelle.
Per il bene del popolo duosiciliano e perché sotto l’egida del legittimo e riconosciuto da tutti: Gran Maestro dell’Ordine, si dia pieno mandato al testamento – nello spirito e nella sostanza – di S.M. Francesco II di Borbone Due Sicilie.

“ Justus florebit ut palma. “
( S. Bibbia – Salmo XCI, v. 2 )

Articolo da: IL MATTINO di Napoli del 15 Gennaio 2010 (Pag.52)

Eugenio Donadoni Chi è l’erede del Trono di Napoli? Sua Altezza Reale don Carlo di Borbone delle Due Sicilie, XVIII duca di Castro, figlio di don Ferdinando Maria, e attuale Gran Maestro sia del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio che di tutti gli altri Ordini dinastici della Real Casa Napoletana. Una questione che si riprone in questi giorni per tre incontri che avranno luogo domani: a Palermo si celebra il bicentenario della nascita di Ferdinando II. A Napoli, al Maschio Angioino, il movimento Neoborbonico convoca il parlamento del Sud e, sempre nel capoluogo campano, c’è una messa nella chiesa dell’Ascensione a Chiaia dell’Ordine costantiniano spagnolo. Solo quella di Palermo è riconosciuta ufficialmente dai Borbone. Sui Borbone di Napoli c’è una complessa querelle dinastica che vede contrapposti due principi di casa Borbone, Carlo «il napoletano» e Carlos «lo spagnolo», entrambi discendenti dell’ultimo re di Napoli Francesco II in quanto pronipoti del fratello Alfonso, conte di Caserta, suo successore. Tutto nasce dalla rinuncia fatta, per sé e per i suoi eredi, nel 1900 (atto di Cannes) del secondogenito Carlo (nonno di Carlos) ai suoi diritti sul Regno di Napoli in favore del fratello minore Ranieri (nonno di Carlo) pur di avere il permesso dal padre di poter sposare Maria della Mercede, figlia del re di Spagna, e divenire erede al trono spagnolo. Ma perché la necessità di questa rinunzia ai diritti su Napoli? Per rispettare le volontà di Carlo III che, quando nel 1759 lasciò il trono di Napoli per divenire re di Spagna stabilì con una «Prammatica» che mai più in avvenire i due stati (Napoli e Spagna) sarebbero stati governati dallo stesso re. Ma sfortuna volle per il rinunziatario principe Carlo che dopo il matrimonio il re di Spagna ebbe finalmente il sospirato figlio maschio e così egli non gli poté mai succedere al trono. Solo da pochi anni il nipote, don Carlos, nonostante il suo titolo di Infante di Spagna rivendica tali diritti contestando la rinunzia del nonno, mai messa in discussione nemmeno dal suo stesso padre Alfonso e da tutta la famiglia. I cavalieri italiani sono costituiti nell’Associazione italiana dei Cavalieri Costantiniani, il cui certificato di appartenenza è requisito indispensabile, soprattutto per i militari, al fine di ottenere il riconoscimento delle onorificenze dallo Stato italiano. Per chi volesse ulteriormente approfondire l’argomento è stato recentemente pubblicato un volume di Ettore Gallo, Il Gran Magistero del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio (Il Minotauro»).

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