Il Dipartimento Storico "DUE SICILIE”, nato in seno all'Ass. Culturale "Esperide",
si prefigge una rivisitazione del grande patrimonio storico-culturale del Mezzogiorno d'Italia.
Un viaggio alla riscoperta della memoria dal 1130 al 1860, con particolare interesse al periodo florido
che vede la Real Casa di Borbone sul trono delle Due Sicilie.

COMUNICAZIONI

Sono aperte le iscrizioni per l'anno 2011/12. La quota associativa è di €20,00. Ad ogni iscritto sarà consegnato il libro "Savoia e il massacro del Sud" di Antonio Ciano. I soci, si riuniscono ogni primo Martedì del mese (h: 18,00), decidendo in quella sede incontri straordinari.

venerdì 10 luglio 2009

La Nazione Napoletana per Gabriele Marzocco

Per la sua cultura vasta e profonda, la Sua dirittura morale, la Sua onestà intellettuale, il Suo amore di Patria, la Sua disponibilità alinea da ogni settarismo, la Sua tempra di combattente è stato un punto di riferimento insostituibile nella lotta per la difesa della verità storica e dell’identità del popolo delle Due Sicilie. E’ stato per noi un onore condividere la Sua battaglia. La continueremo, nella certezza di averlo sempre al nostro fianco. Non possiamo non ricordare con quale forza, ancora negli ultimi giorni, nella libreria Guida in via Merlini a Napoli, manifestava il Suo grande amore per Napoli, per i napoletani, peranti avevano saputo dare lustro al Regno delle Due Sicilie. Ma quanta volta la Sua attenzione si fermava su Giacomo Leopardi, mostro sacro, non di rado afflitto da pigrizie intellettuali, ingrato e vezzeggiato turista, che non riusciva a penetrare la grandezza che lo circondava. Nell’ascoltare Gabriele nessuno avremme immaginato che stesse fronteggiando in silenzio le due repliche della vita. Con passione esortava a partecipare al Convegno di Gaeta, ove Lui si sarebbe recato come al solito ad incontrare i militanti di sempre, i simpatizzanti, i nuovi entusiasmi. Con interesse seguiva i lavori del Convegno di studi storici, presentava l’ultimo numero di Nazione Napoletana, di cui era direttore, e nel frattempo era alle prese con il saggio introduttivo de la storia manipolata di Luciano Salera, che oltretutto aveva contribuito a curare con il consueto ardore. Ma Gabriele a un certo punto scrive: “Si addebita anche a Francesco II come emblematica della sua indole fatalistica una frase da lui pronunciata in uno dei primi giorni del suo regno, mentre era in conferenza col De Liguori: ‘Caro signore, io non tengo né alla vita né al regno, perché io penso a ciò che stà scritto: Dominus dedit, Dominus abstulit, e dico: Dio dà, Dio toglie’. Questa è piuttosto la dimostrazione della sua intelligenza, della sua adesione a quella vera filosofia che il più napoletano dei Santi, Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, ha espresso nel suo volumetto Uniformità alla volontà di Dio.”A ben rileggere, c’è una riflessione che scaturisce dalla sua profonda religiosità e che non riguarda solo Francesco II. Gabriele si distingueva per la generosità del suo animo, per la disponibilità a costruire, per la creatività, per l’autenticità dei modi, per l’assenza di volontà, per il carattere multidisciplinare della sua cultura, che oltretutto si esprimeva con una straordinaria consequenzialità. La sua indole scanzonata e autoironica rendeva sempre stimolante la sua azione culturale e politica e il suo amore per il Sud, per la sua storia e la sua civiltà. Era un integerrimo, rigoroso innanzitutto con se stesso, eppure sempre affabile e umano. Una figura d’uomo di cui tutti i meridionali dovrebbero essere orgogliosi. Noi l’abbiamo conosciuto e lo vogliamo indicare come esempio. Era il direttore responsabile de L’Alfiere, e con lui continuiamo a dialogare, nella dimensione profonda di un legame che continua in una presenza in dissolvibile.Le tracce evidenti del suo percorso ben rappresentano gli aspetti di una comunità di emozioni che si rinnova e vive. E va avanti. Con Gabriele Marzocco - (http://www.nazionenapulitana.org/)
Articolo de "L'Alfiere" n°Dicembre/2009



Ciao Gabriele,
Antonio

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