
“Ho pianto tre volte nella mia vita” ha detto Gino Sorbillo, “quando sono nati i miei figli, quando abbiamo avuto il marchio Stg e quando da ieri stanno tentando di levarcelo. Sappiano una cosa i signori della Ue e della Lega - ha concluso il pizzaiolo partenopeo - questa volta non gli permetteremo di fare ancora del male a Napoli”.
Era il documento che Napoli attendeva da circa dieci anni: il riconoscimento di “Specialità Tradizionale Garantita” (Stg). Un marchio che porta al giusto valore la politica di qualità alimentare in Europa, di cui il Napoli ne è leader.
Ma proprio da quella proposta è giunto un colpo basso per la “Pizza Napoletana Doc”.
10 anni di battaglie per ottenere il marchio Stg - ha spiegato Sergio Miccù il presidente dell' associazione pizzaioli napoletani - e pochi mesi per levarcelo. Sono disgustato, da quando la lega gestisce il ministero dell'agricoltura i pizzaioli napoletani sono stati messi in ginocchio. L' ex Ministro Zaia non venne neanche a festegiare il riconoscimento Ue, preferì il panino Mc Italy di McDonald's. Al Ministero ci stanno facendo girare da mesi nei vari uffici per non concludere nulla. Adesso il vaso è colmo non staremo più zitti.
Uno dei punti forti della proposta - oltre a gettare le basi per introdurre l'etichetta d'origine obbligatoria per i prodotti agricoli - è quella di rafforzare il regime di tutela delle Denominazioni d'origine e Indicazioni geografiche (Dop-Igp), e delle Specialità tradizionali garantite. Queste ultime sono l'anello più debole del sistema e per questo Bruxelles vuole sopprimere quelle 'Stg' che non hanno protetto il loro nome, come appunto la 'Pizza Napoletana Stg', ma solo la ricetta.
Se la proposta sarà accolta dal Consiglio Ue, la 'Pizza Napoletana Stg' potrebbe sopravvivere al massimo per un periodo transitorio che finirebbe nel 2017. Per salvare il marchio Sgt, l'Italia dovrebbe presentare una nuova domanda di Registrazione all'Ue con l'aggiunta di un termine all'attuale denominazione: ad esempio 'Pizza Napoletana Verace' o 'Pizza Napoletana Tradizionale'.
Non è però ancora detta l'ultima parola. Il dibattito nell'Ue al Consiglio dei ministri dell'agricoltura impiegherà mesi prima di concludersi. Inoltre la proposta dovrà fare i conti con il parere dell'Europarlamento. Tuttavia, se si esclude il caso della 'Pizza Napoletana Stg', il 'pacchetto qualità voluto con forza dal commissario Ciolos, rappresenta un passo in avanti per garantire la qualità ai consumatore ed un prezzo equo ai produttori. Nel documento infatti, il regime delle Dop e Igp viene semplificato, i tempi d'attesa per le domande di registrazione dimezzati, e previsto un fondo Ue per la protezione del logo in sede giudiziaria. Per alcuni però c'è ancora molto lavoro da fare. Così l'Associazione italiana dei Consorzi per Dop e Igp, «rileva l'assenza - considerata fondamentale - legata alla possibilità di regolamentare i volumi produzione», anche se riconosce che Bruxelles dà un nuovo imput al loro ruolo. Ciolos riconosce che la proposta «è solo il primo passo che sarà seguito da altre iniziative».
E pensa sicuramente ad un maggior sostegno ai piccoli produttori, a quelli di montagna.
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